Come leggere l’Inci? Ecco come capire le etichette dei cosmetici

Spesso vorremmo conoscere più nel dettaglio i prodotti che usiamo di solito, ma leggere le etichette spesso è una missione impossibile. Vediamo insieme come leggere l'Inci e anche qualche app che vi faciliterà il compito!

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La scelta dei prodotti cosmetici che possiamo utilizzare per la nostra bellezza è davvero vasta e a volte orientarsi sul prodotto migliore per le nostre esigenze è davvero difficile. A complicare ulteriormente le cose c’è anche la composizione di questi prodotti: non è raro trovare etichette incomplete o piene di termini apparentemente incomprensibili. Cosa possiamo quindi assicurarci che il prodotto che stiamo acquistando non sia dannoso per la nostra pelle e per l’ambiente? Vediamo come leggere l’Inci per capire le etichette dei cosmetici e valutare la loro composizione!

Cos’è l’Inci?

L’acronimo Inci sta per “International Nomenclature of Cosmetics Ingredients”; è la nomenclatura internazionale che viene usata per identificare tutti gli ingredienti contenuti in un prodotto cosmetico. L’etichetta di ogni prodotto deve infatti riportare la parola “ingredients” seguita dall’elenco di tutte le sostanze contenute nel cosmetico in concentrazioni uguali o superiori all’1%. L’adozione del codice Inci risale al 1 gennaio 1997 per quanto riguarda l’Unione Europea, anche se viene utilizzato anche negli Stati Uniti, in Canada, in Brasile, in Sudafrica e in Russia, e costituisce un diritto e una tutela per i consumatori, che possono capire esattamente ciò che contengono i prodotti che utilizzano e verificare la presenza di sostanze che possono scatenare reazioni allergiche.

Come leggere l’Inci, attenzione all’ordine degli ingredienti

La prima regola per leggere l’Inci correttamente è quella di fare attenzione all’ordine in cui sono elencati gli ingredienti perché non è casuale: le sostanze contenute sono infatti elencate a partire da quello presente in quantità maggiore a quello meno presente.

Come leggere l'Inci Ecco come capire le etichette dei cosmetici

Il linguaggio usato nell’Inci

Anche il modo in cui vengono indicati i vari componenti dei cosmetici non è casuale: quando le varie sostanza sono indicate con il loro nome latino significa che sono state inserite nella formulazione del prodotto in purezza e senza modifiche chimiche. Ne sono un esempio gli oli vegetali usati puri, come ad esempio l’olio di mandorle dolci che, se utilizzato in purezza, troveremo indicato come prunus amygdalus dulcis oil. Se l’ingrediente è seguito da un asterisco, significa che è stata utilizzata una sostanza bio. Gli ingredienti frutto di sintesi chimica sono invece indicati con termini in inglese e codici numerici; con questo sistema sono indicati ad esempio i coloranti artificiali, che vengono indicati seguendo le norme della lista internazionale Color Index. Queste sostanze sono quindi identificate con la sigla Ci seguita da un numero di 5 cifre. Le profumazioni sintetiche sono invece indicate semplicemente con i termini parfum o fragrance.


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Quali sostanze sarebbe meglio evitare?

A questo punto dovremmo avere tutti gli elementi, o quasi, per interpretare correttamente gran parte dell’Inci dei nostri prodotti preferiti. È bene sapere che ci sono alcuni ingredienti che, sebbene in alcune formulazioni siano necessari, non sono l’ideale per l’ambiente e dovrebbero, quando possibile, essere sostituiti con delle alternative più naturali. Tra questi possiamo citare:

  • SLES e SLS, che indicano tensioattivi derivanti dalla raffinazione del petrolio;
  • PEG, ovvero composti sintetici che derivano anch’essi dalla lavorazione del petrolio e quindi molto inquinanti;
  • parabeni, spesso utilizzati come conservanti, che penetrano nella pelle e nei tessuti del corpo e vi permangono per lungo tempo;
  • Dimethicone e altri siliconi di sintesi, che non si trovano in natura;
  • Triclosan, una sostanza allergizzante.

Come leggere l'Inci Ecco come capire le etichette dei cosmetici

Come riconoscere un prodotto cosmetico biologico?

Non esiste ancora un ente che certifichi i prodotti ecobio, ma a livello europeo ci sono gli standard Natrue e Cosmos che identificano i prodotti cosmetici e naturali. Natrue, fondazione di alcune aziende produttrici tedesche, offre un punteggio espresso in stelline, mentre Cosmos è uno standard creato da diversi enti di certificazione.


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Vegan, cruelty free o not tested on animals?

Spesso troviamo indicati questi termini sulle etichette dei nostri cosmetici, ma a volte facciamo un po’ di confusione e li utilizziamo come sinonimi. In realtà la questione, se esaminata attentamente, è ancora più complessa e ricca di sfumature di quello che appare a prima vista.

Tecnicamente, infatti, la dicitura not tested on animals ci indica che il prodotti finito non è stato testato sugli animali, ma non è detto che i suoi vari componenti non siano stati testati. I cosmetici cruelty free (dicitura recentemente sostituita con “stop al test sugli animali”), invece, ci dovrebbero garantire che nessun ingrediente, in nessuna fase di lavorazione, è stato testato sugli animali, e che ovviamente nemmeno il prodotto finito lo è stato.
Teoricamente, a partire dal 2013, nessun ingrediente di nessun prodotto cosmetico venduto in Italia dovrebbe per legge essere testato sugli animali. Possiamo stare tranquille? In realtà, come afferma anche Beatrice Mautino – laureata in Biotecnologie Industriali, ricercatrice di Neuroscienze all’Università di Torino e divulgatrice – la risposta non è così netta. Ci sono infatti ingredienti che non nascono per la cosmetica, che è il campo di applicazione di questa legge, ma per altri settori, e che poi vengono impiegati anche in ambito cosmetico. Per queste sostanze, quindi, non si applica il divieto di test sugli animali. Bollini e autocertificazioni volontarie, da questo punto di vista, non fanno molta differenza.
I cosiddetti cosmetici cruelty free, inoltre, non sono necessariamente vegan: possono infatti essere di origine animale ma non testati su animali. Se per voi questo aspetto è importante, quindi, dovrete cercare accuratamente delle informazioni dettagliate, magari sul sito del produttore, perché ciò che vi interessa potrebbe non essere indicato sull’etichetta.

Come leggere l'Inci Ecco come capire le etichette dei cosmetici

Le altre informazioni che devono essere riportate sull’etichetta

Oltre agli ingredienti, ci sono altre informazioni che, per legge, devono essere indicati sull’etichetta di un prodotto cosmetico. La loro mancanza dovrebbe far scattare qualche campanello d’allarme.
Queste informazioni comprendono:

  • nome o ragione sociale del produttore o di chi immette il prodotto sul mercato;
  • la funzione del prodotto;
  • la durata minima del prodotto (se inferiore a 30 mesi) oppure la validità post apertura se il prodotto integro si conserva per oltre 30 mesi;
  • le precauzioni per l’impiego sull’imballaggio oppure su un foglio di istruzioni;
  • il lotto di fabbricazione di cui fa parte il prodotto;
  • il Paese di origine, nel caso si tratti di un cosmetico extra UE.

Le app per leggere l’Inci

Pur avendo capito come si legge l’Inci, molti degli ingredienti citati potrebbero suonarci sconosciuti. A questo proposito la tecnologia ci viene in aiuto con il sito Biodizionario.it, che ci consente di verificare ogni ingrediente e la sua eventuale nocività per l’uomo, e alcune app specifiche.
Tra le app gratuite per leggere l’Inci possiamo trovare, ad esempio:

  • Ecobio Control, che permette di controllare i singoli ingredienti o la formulazione completa;
  • Biotiful, che ha un database di prodotti e ingredienti in costante aggiornamento;
  • Greenity, che permette di cercare i prodotti digitando il nome o scansionando il codice a barre e che restituisce un codice colore, posizionando il cosmetico in questione in una scala cromatica che va da ottimo a nocivo.

Vi è più chiaro come leggere le etichette dei vostri cosmetici? Avete trovato brutte sorprese nel vostro beauty case? Fatecelo sapere sui nostri canali social!

Redazione Trucchi.tv 💄

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