CAPELLI RICCI STYLING | I trucchi e i segreti per ricci definiti

Capelli ricci, styling e gesti furbi: le regole base, i prodotti da usare nell’ordine giusto e le tecniche più efficaci per ottenere ricci definiti, elastici e senza crespo.

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I ricci hanno un potenziale incredibile, ma la loro vera bellezza esplode solo quando lo styling per capelli ricci viene fatto nel modo giusto. Bastano pochi gesti mirati per trasformare una chioma indisciplinata in onde elastiche, definite e luminose. Non serve complicarsi la vita: servono conoscenza, prodotti scelti con criterio e una tecnica capace di valorizzare ogni spirale.

Vediano quindi insieme tutto ciò che funziona davvero, dalle basi indispensabili alle tecniche più amate dalla community curly. Un percorso semplice, pratico e ricco di consigli immediati per ottenere ricci più ordinati, più compatti e molto più duraturi. Perfetto per far brillare qualsiasi tipo di riccio, senza stress.

Le regole base per uno styling dei capelli ricci davvero efficace

Lo styling per capelli ricci funziona solo quando parte da una base solida, infatti sono le piccole abitudini iniziali a determinare se i ricci saranno definiti, morbidi e compatti oppure gonfi, crespi e senza forma. Ecco tutte le regole basiche davvero importanti da conoscere, incluse quelle che permettono di evitare gli errori più comuni.

Capelli molto bagnati: sempre.

L’acqua è il primo attivatore della definizione. Applicare leave-in, creme, mousse o gel su capelli fradici aiuta i prodotti a scivolare meglio e permette ai ricci di compattarsi in modo più uniforme. Se le lunghezze sono troppo asciutte, il prodotto non aderisce bene e la definizione svanisce già in partenza.

Stop all’asciugamano tradizionale

Le fibre ruvide aprono la cuticola e trasformano immediatamente i ricci in crespo. Microfibra o t-shirt in cotone sono la scelta più delicata: assorbono l’acqua senza disturbare la forma naturale. Strofinare, invece, è uno degli errori più diffusi da evitare assolutamente.

Pettine solo da bagnati e con tanto conditioner

Districare i ricci da asciutti spezza la fibra e rovina la forma. Il momento giusto è sotto la doccia, quando il conditioner rende le lunghezze scivolose. Un errore molto comune è continuare a “ritoccare” i ricci con il pettine dopo aver applicato i prodotti: gesto da evitare, perché spezza la definizione.

Scrunching e scrunch-out-the-crunch: lo stesso gesto, due momenti diversi.

Lo scrunching si fa da bagnati, subito dopo l’applicazione dei prodotti, per accompagnare la formazione del riccio dal basso verso l’alto. Lo scrunch-out-the-crunch arriva invece a capelli completamente asciutti, quando il gel ha creato il cast: lo stesso movimento rompe la patina rigida e lascia i ricci morbidi e compatti. Anticiparlo è un errore che compromette subito il risultato.

Il calore? Sì, ma con consapevolezza.

Il diffusore è perfetto per chi cerca volume e definizione, ma va usato a bassa temperatura e bassa velocità. L’aria troppo calda apre la cuticola, crea elettricità statica e gonfia i ricci. Un errore frequente è avvicinare troppo il diffusore alle lunghezze o muovere eccessivamente le ciocche: meglio mantenere un contatto leggero e lasciare che i ricci si asciughino senza stress.

Non toccare i ricci mentre asciugano.

È una tentazione fortissima, ma è anche la via più rapida per creare crespo e interrompere la formazione delle spirali. Ogni tocco anticipato compromette la definizione. L’unico momento per mettere le mani tra i capelli è alla fine, quando si rompe il cast.

Evitare troppo prodotto, ma anche troppo poco.

Un eccesso appesantisce, mentre una quantità insufficiente non dà tenuta né struttura. La dose ideale varia molto in base allo spessore e alla porosità del capello: ricci fini preferiscono texture leggere e piccole quantità, mentre ricci spessi o secchi necessitano di una quantità più generosa.

Attenzione al momento della testa in giù.

Ribaltare il capo è ottimo per dare volume, ma farlo troppo presto o farlo di continuo rompe la definizione. Meglio farlo solo quando parte dell’asciugatura è già avviata e i ricci sono più stabili.

Queste regole sono la vera base di uno styling ricci efficace e iniziare a seguirle ci permette di evitare errori molto comuni e di ottenere ricci bellissimi, più definiti, più luminosi e molto più duraturi, indipendentemente dalla tecnica scelta.

Capelli ricci styling

Tecniche di styling ricci: le migliori da conoscere (e provare)

Il bello dello styling ricci è che non esiste un solo modo per ottenere definizione: esistono tante tecniche diverse, ognuna con un obiettivo specifico. Alcune danno spirali più compatte, altre volume, altre ancora aiutano chi ha ricci che tendono ad “aprirsi”. Conoscerle permette di scegliere il metodo più adatto al proprio pattern e persino di combinarle per personalizzare il risultato. Vediamole insieme!

Scrunching

È il gesto base, quello che aiuta la spirale a chiudersi nel modo corretto. Si prende la ciocca dal basso e si “stringe” verso la cute con un movimento morbido e ripetuto. Se fatto troppo vigorosamente può creare frizz, meglio sempre movimenti delicati e costanti, soprattutto sui capelli fini.

A cosa serve:

  • stimola la formazione del riccio
  • compatta la spirale
  • distribuisce meglio i prodotti

Consigliato per:

  • tutti i tipi di ricci
  • chi vuole una definizione naturale senza troppo lavoro

Rake & Shake

È una tecnica molto amata perché combina ordine e movimento naturale. Il prodotto viene distribuito “pettinando” con le dita tra le ciocche (rake), poi la ciocca viene leggermente scossa alla base (shake) così che il riccio si richiuda da solo.

A cosa serve:

  • ottenere ricci uniformi
  • separare bene le ciocche
  • ridurre nodi e punti piatti

Consigliato per:

  • ricci 2C, 3A, 3B
  • chi cerca definizione senza effetto troppo “costruito”
  • chi ha ricci che tendono a unirsi in blocchi troppo grandi

Ideale se:

le lunghezze hanno bisogno di ordine ma reagiscono male a tecniche troppo manipolative.

Finger Coils o Ditoliss

Due nomi, una sola tecnica: consiste nell’avvolgere singole ciocche attorno al dito, una a una, dalle punte verso la radice, per “ridisegnare” la spirale naturale del riccio. Una tecnica super precisa, lenta, ma con risultati molto duraturi

A cosa serve:

  • massima definizione
  • uniformare il pattern
  • allenare il riccio a mantenere la forma

Consigliato per:

  • ricci tipo 3 (3A–3C), per “educare” la spirale
  • capelli afro (4A–4C), per ordinare la texture e ridurre il crespo
  • ciocche ribelli da correggere
  • chi ha tagli scalati e vuole dare definizione extra a sezioni specifiche

Contro:

Richiede tempo e può risultare troppo “definito” sui ricci che preferiscono un look più naturale, inoltre può essere la scelta meno consigliata per i capelli tipo 2A–2B o capelli fini, perché può togliere volume.

Capelli ricci styling – Fitagem

Nata nella community brasiliana,  fitagem è una delle tecniche di styling più amate per ottenere ricci ultra definiti, ordinati e compatti. Il nome deriva da “fita”, cioè “nastro” in portoghese, perché le ciocche vengono lavorate in sezioni strette e distinte, come se fossero fettucce.

Come si fa:

Dopo aver applicato il leave-in o la crema, si divide la chioma in sezioni medio-piccole. Ogni sezione viene ulteriormente suddivisa con le dita in “fettine” sottili, e su ciascuna si applica il prodotto per la definizione (gel o mousse), distribuendolo con le dita come se si stessero lisciando dei nastri. Una volta applicato, si esegue lo scrunching per attivare il riccio. Una versione di Fitagem più moderna e veloce consiste nell’ applicare la crema per i ricci su tutti i capelli e poi suddividere in ciocche più piccole e passare una spazzola capelli ricci.

A cosa serve:

  • creare ricci ben separati e ordinati
  • ridurre drasticamente il frizz
  • aumentare la durata dello styling nei giorni successivi
  • ottenere spirali più piccole, compatte e lucide

Consigliato per:

  • ricci tipo 3A–3C e alcuni 4A
  • capelli spessi, densi, voluminosi o molto porosi
  • chi cerca definizione assoluta e un finish ordinato

Meno adatta a:

  • capelli fini o onde leggere (2A–2B), perché può togliere volume e risultare troppo “strutturata”
  • chi desidera un effetto voluminoso, arioso o messy

Praying Hands Method

Il nome dice tutto: il prodotto viene distribuito racchiudendo la ciocca tra i palmi delle mani, proprio come se si stesse facendo il gesto della preghiera. È una delle tecniche più semplici e sottovalutate dello styling ricci, ma può fare la differenza nei capelli che tendono al crespo o che faticano a mantenere una forma uniforme.

Come si fa:

Dopo aver applicato il prodotto sul palmo delle mani, si prende una ciocca e si passano le mani unite lungo tutta la lunghezza, dalle radici alle punte, lisciando delicatamente il capello. Il movimento va ripetuto 2–3 volte per ogni sezione, con la giusta pressione: né troppo forte (per non stirare il riccio), né troppo leggera.

A cosa serve:

  • distribuire il prodotto in modo uniforme
  • chiudere la cuticola, rendendo i ricci più lucidi e compatti
  • ridurre il frizz
  • dare più struttura ai ricci morbidi o “aperti”

Consigliato per:

  • onde e ricci 2B–3B
  • capelli crespi o porosi
  • chi usa gel o mousse e vuole controllare l’effetto “spettinato”
  • chi ha bisogno di ordine senza volume eccessivo

Ideale in combo con:

  • Rake & Shake (per strutturare)
  • Scrunching (per attivare la forma)
  • Fitagem (per rifinire le ciocche più ribelli)

Meno utile su:

  • capelli molto spessi e secchi, dove da sola potrebbe non bastare per modellare

Plopping

Il plopping è una tecnica semplice ma potentissima per fissare la forma dei ricci subito dopo lo styling. Aiuta a evitare il crespo e dona volume fin dalla radice, senza stressare le lunghezze.

Come si fa:

Dopo aver applicato i prodotti su capelli molto bagnati, si posiziona una t-shirt in cotone (o un panno in microfibra) su una superficie piana. Si abbassa la testa facendo “atterrare” i ricci al centro del tessuto, poi si avvolgono i lati creando una sorta di turbante. Si tiene in posa dai 10 ai 30 minuti, a seconda del risultato desiderato, prima di passare all’asciugatura. Se durante il plopping la radice rimane troppo umida o piatta, si possono inserire dei becchi d’oca per sollevarla prima dell’asciugatura.

Per cosa serve:

  • fissare la forma del riccio mentre è ancora bagnato
  • evitare che le ciocche si allunghino o si appiattiscano
  • ridurre il frizz senza rovinare la definizione
  • ottenere più volume alla radice

Ideale per:

  • ricci 2C–3B
  • chi asciuga con il diffusore
  • chi cerca definizione senza sacrificare il volume

Meno adatto a:

  • capelli molto spessi o ricci tipo 4, che potrebbero uscire troppo compattati
  • chi vuole un finish super leggero o arioso

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Microplopping

Il microplopping è la versione leggera e smart del plopping. Non si avvolgono i capelli, ma si tampona delicatamente l’umidità in eccesso con una t-shirt o un panno in microfibra, mantenendo la forma dei ricci intatta. È perfetto per eliminare l’effetto bagnato senza disturbare la definizione, soprattutto quando si usano mousse o gel molto idratanti. Questa tecnica di styling per capelli ricci si può usare anche a metà asciugatura per rimuovere l’effetto “cast bagnato” o nei giorni successivi per un mini refresh delicato. Inoltre, funziona benissimo in combinazione con l’asciugatura con il diffusore, soprattutto a testa in giù per ridare volume alla radice.

Come si fa:

Dopo aver applicato i prodotti, si utilizza una t-shirt in cotone o un panno in microfibra per tamponare delicatamente le lunghezze. Il tessuto va posizionato sotto le ciocche e sollevato con movimenti morbidi, dal basso verso l’alto, imitando lo scrunching ma senza stringere.
L’obiettivo non è modellare il riccio, ma assorbire l’acqua in eccesso senza disturbare la forma delle spirali.

Per cosa serve:

  • ridurre l’acqua in eccesso prima dell’asciugatura
  • evitare l’effetto “bagnato-unto”
  • alleggerire la mousse o il gel senza compromettere la tenuta
  • controllare meglio il volume e la definizione

Ideale per:

  • capelli fini o a bassa porosità
  • onde tipo 2A–2C e ricci leggeri 3A
  • chi cerca un look più arioso, naturale, con ricci leggeri

Meno utile su:

  • ricci molto spessi o secchi, che beneficiano di un’umidità maggiore in fase di styling

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Bowl Method

Tra le tecniche più virali e amate dalla community curly, il Bowl Method è un vero booster di idratazione e definizione. Perfetto per chi vuole ricci lucidi, ordinati e compatti, nasce da una routine visivamente semplice ma estremamente efficace.

Come si fa:

Dopo aver lavato i capelli e applicato il leave-in, si immergono le lunghezze in una ciotola (bowl) piena d’acqua tiepida tendente al freddo, si raccoglie l’acqua con le mani e la si “versa” sulle ciocche più volte, alternando immersione e scrunching. Ad ogni passaggio si può aggiungere un po’ di prodotto (gel o mousse) da distribuire su lunghezze molto bagnate e si può fare anche con due ciotole alternate per immersione e risciacquo controllato per non sovraccaricare di prodotto. L’acqua aiuta i ricci ad assorbire meglio il prodotto e favorisce la formazione di spirali più compatte, tanto idratate da sembrare alghe.

Per cosa serve:

  • trattenere l’idratazione (fondamentale per ricci elastici)
  • aumentare la definizione e la compattezza
  • chiudere la cuticola e rendere i ricci più lucidi
  • ridurre il frizz in modo naturale

Ideale per:

  • ricci 3A–4A, porosità media o alta
  • capelli secchi, spenti o tendenti al crespo
  • chi desidera una spirale ben formata e duratura

Meno adatto a:

  • capelli sottili, onde tipo 2A–2B o chi cerca volume più leggero (può appesantire leggermente)
  • chi ha poco tempo: la tecnica richiede pazienza e qualche passaggio in più

Styling con la spazzola

La spazzola può essere una grande alleata dei ricci quando viene usata per modellare, non per pettinare. Dopo l’applicazione dei prodotti, si “trascina” la spazzola verso il basso e poi si lascia ricadere la ciocca, che si arriccia automaticamente.

A cosa serve:

  • creare ricci più regolari
  • definire spirali coerenti da radici a punte
  • disciplinare le lunghezze

Spazzole più usate:

  • Denman (iconica per definizione e separazione delle ciocche)
  • Bounce Curl Define Styling Brush (super precisa, ideale per ricci più fitti o disomogenei)
  • Versioni economiche: molte spazzole “curl defining” in stile Denman o Bounce Curl offrono risultati simili a costi molto più contenuti.

Consigliato per:

  • ricci 2C–3C
  • chi ha spirali poco uniformi
  • chi vuole più ordine senza perdere volume

Capelli ricci, styling con i becchi d’oca

I becchi d’oca non servono solo per tenere in piega le sezioni dal parrucchiere: nel mondo dei ricci sono veri alleati per dare volume, direzione e struttura durante lo styling. Utilizzati nel modo giusto, aiutano sia a sollevare la radice sia a definire meglio le ciocche più piatte o mosce.

Come si usano, dopo aver applicato i prodotti, si possono usare in due modi:

  • Per sollevare la radice – Si posizionano alla base delle ciocche, in particolare sulla sommità della testa, dietro la nuca o ai lati, sollevando leggermente i capelli per evitare che si appiattiscano durante l’asciugatura. In questo caso, l’ideale è usare i becchi a doppia astina progettati per capelli ricci: tengono la forma senza stringere troppo e non lasciano segni.
  • Per definire le ciocche – Si possono anche utilizzare per fare lo styling su tutta la testa, o solo su sezioni che tendono ad “aprirsi”,  arrotolando piccole ciocche su se stesse e fermandole con il becco. Questo metodo è utile per dare struttura a zone meno definite, come la frangia, la parte superiore o i contorni del viso.

Per cosa servono:

  • sollevare la radice e creare volume
  • fissare la direzione dei ricci
  • dare supporto alle ciocche che tendono ad afflosciarsi
  • correggere zone piatte o meno definite

Ideali per:

  • tutti i tipi di riccio
  • tagli scalati o ricci misti
  • chi asciuga con diffusore e vuole controllare la forma

Applicali solo dopo aver fatto scrunching o la tecnica che più preferisci, e rimuovili solo a capelli completamente asciutti per non alterare la definizione. Usati bene, sono invisibili nel risultato ma fanno una differenza enorme.

Prodotti per lo styling ricci, in che ordine?

L’ordine dei prodotti è uno dei passaggi più importanti nello styling capelli ricci, non perché esista una sola sequenza valida per tutti, ma perché ogni prodotto ha un compito preciso e funziona meglio se applicato nel momento giusto. Comprenderlo permette di ottenere ricci più definiti, morbidi e duraturi, senza appesantire la chioma e per capirlo probabilmente servirà fare qualche prova, ma vediamo bene delle linee guida che possono aiutare a strutturare meglio lo styling ricci.

Il layering classico: la sequenza più versatile

Il layering è la routine più utilizzata perché funziona bene per la maggior parte dei ricci, la logica è semplice: prima si idrata, poi si nutre, poi si definisce e infine si sigilla.

  1. Leave-in – È la base di tutto. Idrata, rende la fibra più elastica e crea uno “scivolamento” che aiuta i prodotti successivi a distribuirsi meglio. Senza leave-in, il riccio rischia di irrigidirsi o di seccarsi già durante l’asciugatura.
  2. Crema definizione ricci (solo se serve nutrimento) – Perfetta per ricci spessi, secchi o tendenti a perdere compattezza. Aggiunge morbidezza, attenua il frizz e rende più uniforme la forma delle ciocche. Chi ha capelli fini può usarla con estrema moderazione o saltarla.
  3. Gel o mousse per definizione – Qui nasce il riccio vero e proprio. Il gel per capelli ricci crea il cast, la pellicola che protegge la spirale mentre si asciuga, regalando una definizione a lunga durata. La mousse dona leggerezza e volume, ideale per chi ha ricci sottili o ha bisogno di più corpo. Molte ricce combinano entrambi: mousse + gel per più volume, gel + mousse per maggiore elasticità, oppure mousse–gel–mousse per un risultato ancora più arioso.
  4. Oil sealing (facoltativo) – L’olio serve a trattenere l’idratazione e a dare morbidezza alle punte, ed è particolarmente utile nelle chiome ad alta porosità, che tendono a perdere acqua molto velocemente. Va dosato con attenzione e applicato solo sulle lunghezze, in quantità minima. Nei capelli fini o a bassa porosità non è necessario evitarlo del tutto: basta optare per oli ultraleggeri, come jojoba o argan, che non appesantiscono e non spengono il volume. L’importante è non usarne troppo e non applicarlo vicino alle radici.

Le alternative: quando LOC e LCO funzionano meglio

Non tutte le routine devono seguire il layering classico, chi ha ricci molto secchi, spessi o ad alta porosità spesso ottiene risultati migliori con:

  • LOC: Leave-in → Oil → Cream
  • LCO: Leave-in → Cream → Oil

Queste sequenze puntano a trattenere l’idratazione nel capello più a lungo, creando una barriera che rallenta l’evaporazione dell’acqua. Sono perfette per ricci 3C–4C o per chi nota che i capelli diventano secchi già poche ore dopo il lavaggio. Molte persone aggiungono comunque il gel alla fine per ottenere più definizione, trasformando il metodo in un LCO + gel.

Come capire qual è la sequenza giusta?

Non esiste una formula valida per tutti, perché ogni riccio reagisce in modo diverso. La scelta della sequenza ideale richiede osservazione, piccoli aggiustamenti e, spesso, un po’ di sperimentazione. Capire come il capello risponde ai prodotti è la strada più sicura per trovare la routine davvero efficace. Ci sono però alcuni punti da cui partire:

Porosità del capello

  • Alta porosità: apprezza creme più ricche, oil sealing e metodi come LOC e LCO.
  • Media porosità: risponde bene al layering classico.Bassa porosità: preferisce prodotti leggeri e oli molto fluidi, spesso in quantità minime.

Spessore della fibra

  • Capelli fini: meglio dosi ridotte, prodotti leggeri e formule che non appesantiscono.
  • Capelli spessi o molto secchi: beneficiano di creme più nutrienti e gel dalla tenuta medio-forte.

Obiettivo dello styling

  • Più volume: mousse e gel leggero, evitati gli oli più pesanti.
  • Più definizione: gel strutturanti e un buon bilanciamento tra leave-in e crema.
  • Più morbidezza: leave-in + crema, con gel o mousse dosati al minimo.

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Lo styling per capelli ricci non è un’arte casuale: è un insieme di gesti mirati, prodotti giusti e tecnica. Ogni dettaglio conta, e anche l’asciugatura può fare (o disfare) tutto il lavoro fatto prima. Il diffusore resta il miglior alleato per definizione e volume, ma solo se usato a bassa temperatura e bassa velocità. Si può asciugare a testa in su per un effetto più ordinato o a testa in giù per ottenere volume extra alla radice. Entrambe le opzioni funzionano: basta scegliere quella che valorizza meglio il taglio. L’asciugatura naturale resta una valida alternativa quando si vuole lasciare i capelli completamente indisturbati, magari nelle stagioni più calde o se i ricci sono molto sensibili al calore. L’importante è non toccare le ciocche durante l’asciugatura e dare tempo ai prodotti di fare il loro lavoro.

Ogni chioma è unica, e trovare lo styling perfetto richiede un po’ di sperimentazione, ma con i giusti strumenti, e qualche trucco furbo, i ricci ripagano sempre.

Redazione Trucchi.tv💄

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