Come funziona lo SKIN FASTING, la tecnica detox per la pelle
A volte anche la nostra pelle potrebbe aver bisogno di “digiunare”. Scopriamo insieme lo skin fasting, la tecnica detox per la pelle: ecco di cosa si tratta e come funziona.
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Tutte noi siamo sempre più consapevoli delle esigenze della nostra pelle e pronte a soddisfarle con uno schieramento di creme, lozioni, sieri e maschere. La nostra cute è sicuramente felice di tutte queste attenzioni e di queste cure e ce lo dimostra con un aspetto sano e fresco. Ma a volte questo uso intenso di prodotti per la cura della pelle ha bisogno di essere interrotto per qualche tempo, o almeno, questo è quello che sostiene lo skin fasting, una tecnica detox per la pelle. Di cosa si tratta, come funziona e per chi è adatta? Scopriamolo insieme!
Cos’è lo skin fasting?
Il nome significa letteralmente “digiuno della pelle”. Si parte dal presupposto che, come avviene per il corpo in caso di diete particolari, anche la nostra pelle ogni tanto abbia bisogno di una pausa, di un momento per ritrovare il proprio equilibrio. Questo metodo potrebbe essere utile, ad esempio, per chi ha la pelle molto stressata o irritata: invece di aggiungere un ulteriore prodotto alla propria skincare routine, si potrebbe pensare di non applicare alcun prodotto (o quasi) per qualche giorno per “disintossicare” la pelle. Ovviamente questo ragionamento non vale per qualsiasi tipo di fastidio della cute e in presenza di veri e propri problemi è sempre il caso di evitare di agire di testa propria, ma è bene rivolgersi ad un dermatologo.
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Da dove ha origine questa idea?
Come molte pratiche skincare, anche lo skin fasting proviene dall’Oriente, e più precisamente dal Giappone. Del resto, non è un mistero che questi Paesi siano particolarmente all’avanguardia e attenti a tutto ciò che riguarda la bellezza e la salute della pelle! Lo skin fasting è quindi una pratica skincare giapponese che prevede dei periodi di pausa dall’applicazione di prodotti sulla pelle per farla respirare il più possibile e permettere la ricostruzione del microbioma cutaneo e della barriera protettiva della pelle. La pratica è stata poi sostenuta da diversi dermatologi, che sostengono la fondatezza di questa idea.
Come si pratica lo skin fasting?
Ci sono fondamentalmente due modi per praticare lo skin fasting. Alcuni intendono questo digiuno della pelle come un’interruzione totale e repentina dell’applicazione di ogni tipo di prodotto, esclusa ovviamente la detersione che è sempre necessaria per mantenere la pelle priva di sebo, sporcizia e impurità. In questo modo si pensa che la pelle, costretta a contare solo sulle sue possibilità, diventi più resiliente e in grado di ritrovare da sola la condizione ottimale, ricostruendo il proprio strato protettivo e riparando piccole lesioni.
C’è invece chi intende questo digiuno come una skincare minimalista che, oltre alla detersione, vede l’uso di una semplice crema idratante e di un filtro di protezione solare per il giorno. In questo caso si tende a eliminare temporaneamente un prodotto alla volta dalla propria skincare, in modo da poter individuare anche quali sono i suoi effetti sulla nostra pelle, quali effettivamente le facciano bene e quali altri potrebbero essere invece meno efficaci. L’importante è ascoltare attentamente la nostra pelle ed essere pronte a cogliere qualsiasi segno di disagio o di fastidio. Ultimamente è proprio questo secondo tipo di approccio il più seguito dagli esperti, che lo consigliano soprattutto a chi sta cercando di modificare e di migliorare la propria skincare e i prodotti da utilizzare. In genere i passaggi da seguire dopo aver eliminato un prodotto alla volta sono:
- lavare il viso con acqua tiepida e con un detergente viso delicato. Questo passaggio resta fondamentalmente per evitare che impurità e sporco ostruiscano i pori, peggiorando l’aspetto e la salute della pelle e vanificando i nostri sforzi;
- applicare una crema idratante dalla texture leggera mattina e sera;
- di giorno applicare una crema con protezione solare per difendersi dagli effetti dannosi dei raggi UV.
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Ogni quanto praticare il digiuno della pelle?
Questo dovrete deciderlo voi, ascoltando i segnali che vi invia la vostra pelle e in caso di dubbio chiedendo consiglio ad un dermatologo. Si può infatti aver bisogno di qualche giorno di digiuno oppure addirittura di alcune settimane, in base a come reagirà la vostra cute. Chi non ha particolari problemi potrebbe anche decidere di seguire lo skin fasting una volta alla settimana per lasciar respirare la propria pelle. È importante non arrivare mai a segnali di sofferenza o di fastidio: in questo caso è meglio rivolgersi ad un professionista!
Per chi è adatto lo skin fasting?
Lo skin fasting non è una tecnica skincare adatta proprio a tutti. Chi ha una pelle sensibile, molto secca oppure grassa potrebbe provare a seguirla per vedere se la pelle riesce da sola a trovare il suo equilibrio e il suo benessere. Se invece si soffre di acne, rosacea, eczema e altre problematiche che richiedono trattamenti di tipo topico questa pratica è sconsigliata: se la pelle appare irritata o appesantita, non esitate a parlarne con il vostro dermatologo, ma senza interrompere l’applicazione dei prodotti prescritti.
In caso di cute senza particolari problemi, i pareri sullo skin fasting si dividono: c’è chi dice di aver notato un miglioramento della pelle e chi invece non ha visto risultati oppure ha registrato un peggioramento, anche se questo avviene soprattutto tra chi ha scelto un digiuno della pelle rigoroso.
Voi siete attirate da questa pratica skincare? Proverete lo skin fasting oppure avete già esperienze da raccontarci? Fatecelo sapere sui nostri canali social!
Redazione Trucchi.tv 💄