Che riccio sei? Tutti i TIPI DI RICCI e la guida per trattarli
Sapete già che tipo di capelli avete? I capelli, soprattutto quelli ricci, non sono tutti uguali: li possiamo dividere in diverse categorie in base alle loro caratteristiche. Ecco tutto quello che c'è da sapere!

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Capelli mossi o ricci? Sembra facile, ma non sempre lo è. Dietro ogni curva della chioma c’è una tipologia ben precisa che cambia tutto: dal prodotto da usare alla tecnica di styling. Conoscere i tipi di ricci e quindi riconoscere bene il proprio riccio non è una fissazione da hair stylist, è la chiave per evitare prodotti sbagliati, tagli che non funzionano e risultati deludenti. Le ragazze e i ragazzi nate con i capelli ricci o mossi sanno bene quante cure richieda questo tipo di capello: molte si scoraggiano e ricorrono a piastre e trattamenti liscianti per tenerli a bada, altre scelgono invece di informarsi, sperimentare e impostare una routine che li mantenga sempre al massimo della loro bellezza.
Facciamo chiarezza, passando in rassegna tutti i tipi di ricci, dal mosso più soft al riccio afro più fitto, con consigli pratici per riconoscerli e trattarli al meglio con i migliori prodotti per capelli ricci.
- Come capire se si hanno i capelli mossi o ricci
- Tipi di ricci, quanti ce ne sono?
- Tipi di ricci capelli di tipo 2 – Mossi
- Tipi di capelli ricci di tipo 3 – Capelli ricci
- Tipo di riccio di tipo 4 – Capelli afro
Come capire se si hanno i capelli mossi o ricci
Capire la propria tipologia non è questione di “a occhio”, ma di osservare il comportamento naturale dei capelli senza influenze esterne. Il test va fatto “a crudo”, cioè lasciando la chioma libera di comportarsi come vuole Ecco come fare un test rapido e affidabile:
- Lava e lascia asciugare all’aria senza pettinare o applicare prodotti: se la forma è una “S” larga e morbida, si tratta di capelli mossi; se compaiono anelli o spirali ben visibili, è riccio.
- Diametro del ricciolo: più grande di un pennarello = mosso, grande come una matita o meno = tipi di riccio.
- Volume naturale: i mossi tendono a rimanere più piatti alle radici, i ricci partono già pieni e voluminosi dalla base.
- Elasticità: tira delicatamente una ciocca asciutta. Se torna in posizione in modo lento e parziale, è mosso; se rimbalza subito, è riccio.
- Frizz naturale: i tipi di capelli ricci tendono a sviluppare più crespo già senza styling, mentre i mossi restano più compatti.
Una considerazione extra, se i capelli sono molto lunghi o pesanti, la gravità può “allungare” il riccio e farlo sembrare mosso. In quel caso, osserva soprattutto la sezione vicino alle radici o prova il test su capelli più corti (come la frangia o i ciuffi frontali).
Tipi di ricci, quanti ce ne sono?
Non tutti i ricci sono uguali, e chi ha provato a mettere a confronto due chiome ricce lo sa bene: forma, spessore e definizione possono cambiare moltissimo. Per fare chiarezza, il sistema più usato al mondo è quello ideato dall’hairstylist statunitense Andre Walker, che ha classificato tutti i tipi di capelli, dai lisci ai ricci afro, in quattro macro-categorie numerate da 1 a 4.
- Tipo 1: capelli lisci
- Tipo 2: capelli mossi
- Tipo 3: capelli ricci
- Tipo 4: capelli afro/kinky
Ogni categoria è ulteriormente suddivisa in tre sottotipi identificati da una lettera (A, B e C), che specifica meglio la forma e il diametro dell’onda o del riccio:
- A indica una forma più larga e allungata
- B una curva o spirale intermedia
- C un ricciolo molto stretto e definito
Questa classificazione non serve solo a “dare un nome” al proprio riccio, ma aiuta a capire come si comporta il capello, quanto tende al crespo, quanta idratazione richiede e quali tecniche di styling funzionano meglio. Ovviamente la differenza tra i tipi di ricci non dipende solo dalla forma del riccio, ma anche da fattori come lo spessore del capello e la quantità di riccioli per centimetro, inoltre in una nelle diverse zone della testa possono convivere più tipi di capelli ricci.
Tipo | Descrizione | Routine consigliata |
---|---|---|
2A | Onde larghe e piatte, capelli sottili e facili da lisciare. | Prodotti leggeri, mousse volumizzanti, evitare oli pesanti. |
2B | Onde più definite, frizz leggermente presente. | Balsami districanti, creme leggere, scrunching per definire. |
2C | Onde profonde con ricci leggeri, tendenza al crespo. | Maschere idratanti, creme definenti, asciugatura con diffusore. |
3A | Ricci larghi, elastici e definiti, consistenza morbida. | Shampoo idratanti, leave-in leggeri, gel per definizione. |
3B | Ricci medi e a spirale, volume naturale. | Maschere nutrienti, creme ricci, tecnica “plopping”. |
3C | Ricci molto fitti e stretti, effetto “molla”. | Co-wash, oli sigillanti, diffusore a bassa temperatura. |
4A | Ricci a spirale molto stretti a forma di “S”. | Idratazione intensa, burro di karité, protective hairstyles. |
4B | Ricci a “Z”, meno definiti, texture cotonosa. | Oli nutrienti, creme ricche, evitare manipolazione eccessiva. |
4C | Ricci estremamente fitti, molto ristretti, massimo volume. | Idratazione costante, oli sigillanti, styling protettivo. |
Tipi di ricci capelli di tipo 2 – Mossi
I capelli mossi sono il punto d’incontro tra il liscio e il riccio: onde naturali che danno movimento senza arrivare alla spirale vera e propria. Hanno la capacità di sembrare lisci con una piega o più ricci con i prodotti giusti, ma richiedono attenzione per evitare l’effetto crespo.
2A – Onde larghe e piatte
Capelli sottili, onde appena accennate e facili da lisciare: il volume è minimo e il rischio è che le lunghezze risultino piatte e poco strutturate, soprattutto se si usano prodotti troppo pesanti. Sono i capelli mossi più “low maintenance”, ma anche i più facili da far diventare lisci con una piega.
- Come trattarli: scegliere shampoo leggeri e volumizzanti, alternando a prodotti texturizzanti come mousse e spray salini per dare corpo e movimento. Meglio asciugarli con la testa in giù per aumentare il volume. Evitare invece oli e creme ricche che appesantiscono e annullano l’onda naturale.

2B – Onde definite con frizz
Onde più strutturate e visibili, che partono già dalle radici e tendono a sviluppare un po’ di crespo, soprattutto in ambienti umidi. Rispetto al 2A, hanno più volume naturale ma richiedono maggiore controllo nella definizione.
- Come trattarli: usare balsami districanti ad ogni lavaggio per ammorbidire e ridurre il crespo, preferendo leave-in leggeri che non appesantiscano. La tecnica dello scrunching, fatta su capelli umidi con un prodotto modellante, aiuta a esaltare la forma. L’asciugatura con diffusore a bassa velocità e temperatura mantiene la definizione senza gonfiare troppo le radici.

2C – Onde profonde e ricci leggeri
È la tipologia di mosso più vicina al riccio, con onde corpose e riccioli larghi che regalano volume naturale ma tendono a incresparsi facilmente. Sono capelli generalmente più spessi e porosi, quindi più sensibili alla perdita di idratazione.
- Come trattarli: applicare maschere idratanti almeno una volta a settimana per mantenere elasticità e morbidezza. Le creme di definizione, distribuite sui capelli umidi e lavorate con lo scrunching, aiutano a mantenere la forma. L’asciugatura ideale è con diffusore a bassa temperatura o all’aria per evitare l’effetto crespo. In giornate umide, uno spray anti-frizz o un leggero olio sulle punte può essere un alleato extra.

Routine consigliata per i capelli mossi
Per mantenere i capelli mossi leggeri e definiti, la parola d’ordine è equilibrio. La detersione va fatta con shampoo delicati e senza solfati, così da non seccare la fibra e preservare il movimento naturale. Dopo ogni lavaggio è bene applicare un balsamo leggero per districare senza appesantire, mentre una maschera idratante una volta a settimana aiuta a tenere a bada il crespo. Per lo styling, meglio puntare su mousse o creme dalla texture leggera, capaci di dare forma e sostegno alle onde senza renderle piatte. L’asciugatura ideale è con diffusore a temperatura medio-bassa o, ancora meglio, all’aria. Tra un lavaggio e l’altro, si può ravvivare la forma con uno spray idratante o una miscela di acqua e leave-in. E mai, mai, pettinare i capelli mossi da asciutti: il momento giusto per districarli è sotto la doccia, con il balsamo ancora in posa e un pettine a denti larghi.
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Tipi di capelli ricci di tipo 3 – Capelli ricci
Il Tipo 3 racchiude i ricci veri e propri, caratterizzati da spirali ben visibili che possono variare da morbide e larghe fino a strette e compatte. Rispetto ai capelli mossi, hanno più volume e rimbalzo, ma anche una maggiore tendenza alla secchezza e al crespo, poiché il sebo naturale fatica a scivolare lungo la spirale. Richiedono quindi una routine mirata che bilanci idratazione, definizione e protezione.
3A – Ricci larghi e definiti
Tipi di ricci ampi ed elastici, con diametro simile a una lattina o a un grosso evidenziatore. Mantengono una buona luminosità naturale e si muovono facilmente, inoltre sono versatili: si possono lisciare o enfatizzare con facilità.
- Come trattarli: shampoo idratanti privi di solfati, balsami ricchi ma leggeri e leave-in fluidi per evitare l’effetto piatto. Un gel a tenuta morbida aiuta a mantenere la spirale senza irrigidire. Evitare pettinature a secco per non rovinare la definizione.

3B – Ricci medi a spirale
I ricci sono elastici e definiti con spirali più strette e dense, con diametro simile a un pennarello. Tendono ad avere più volume e corpo, ma anche un maggiore rischio di crespo, soprattutto in presenza di umidità. La texture è compatta e più soggetta a secchezza sulle punte.
- Come trattarli: maschere nutrienti settimanali, creme ricci per idratare e definire, tecnica del “plopping” per mantenere compattezza. Meglio evitare prodotti troppo pesanti che possono far perdere elasticità.

3C – Ricci molto fitti ed elastici
Questo è un tipo di riccio a cavatappi, stretto e compatto, con diametro simile a una matita. Offrono un volume importante e una texture piena, ma sono anche più fragili e soggetti a rottura se non idratati regolarmente. Possono avere una porosità medio-alta, il che significa che assorbono e perdono umidità rapidamente.
- Come trattarli: co-wash alternato a shampoo delicato, leave-in ricchi e oli naturali per sigillare l’idratazione. L’asciugatura ideale è con diffusore a bassa temperatura o all’aria, evitando di manipolare troppo i ricci, quindi evitato l’uso smodato e scorretto di pettini e spazzole e gli styling troppo aggressivi

Routine consigliata per i capelli ricci
La gestione dei capelli ricci ruota attorno a tre obiettivi chiave: idratazione, definizione e protezione. Per la detersione, è bene scegliere shampoo delicati per capelli ricci preferibilmente senza solfati, in modo da non rimuovere eccessivamente gli oli naturali che mantengono il riccio elastico. Dopo ogni lavaggio, si può applicare un balsamo nutriente per ammorbidire e facilitare il momento di districare i ricci, lavorandolo con le dita o un pettine a denti larghi.
Una volta a settimana, dedicare qualche minuto a una maschera ricca di ingredienti idratanti e ristrutturanti, come burro di karité, olio di cocco o aloe vera, per rinforzare e mantenere la morbidezza. Dopo il lavaggio, il leave-in conditioner aiuta a mantenere il riccio idratato durante la giornata, mentre un gel o una crema modellante fissano la forma senza appesantire. Per lo styling, la tecnica dello scrunching e il plopping con panno in microfibra possono migliorare definizione e ridurre il crespo.
L’asciugatura ideale è con diffusore a temperatura bassa o all’aria, evitando di toccare troppo i ricci per non separare le spirali. Nei giorni successivi, per ravvivare la forma e l’idratazione, si può fare un refresh spruzzando acqua o uno spray idratante leggero, oppure una miscela di acqua e leave-in. Per ridurre l’attrito durante la notte, utile dormire su una federa in seta o avvolgere i capelli in un foulard dello stesso materiale: aiuta a mantenere ricci più compatti e definiti fino al lavaggio successivo.
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Tipo di riccio di tipo 4 – Capelli afro
Il Tipo 4 è caratterizzato da ricci estremamente stretti e fitti, conosciuti genericamente come capelli afro, hanno texture che va dalla spirale piccola e definita fino al riccio a zig-zag o quasi privo di definizione visibile. Questi tipi di capelli ricci hanno un’elevata densità visiva ma tendono a essere fragili e soggetti a secchezza, poiché la forma compatta della spirale rende difficile la distribuzione degli oli naturali. Richiedono quindi un’idratazione intensa, manipolazione delicata e tecniche di styling protettive come le treccine afro.
4A – Ricci stretti a “S”
Ricci molto piccoli e ben definiti, a forma di “S” quando vengono allungati. Hanno una texture più morbida rispetto agli altri sottotipi del Tipo 4 e tendono a mantenere una buona definizione con i prodotti giusti. La porosità può essere medio-alta, il che li rende reattivi ai trattamenti idratanti.
- Come trattarli: shampoo idratanti alternati a co-wash, maschere nutrienti settimanali, leave-in ricchi e oli leggeri per sigillare l’idratazione. Lo styling con twist-out o braid-out aiuta a mantenere la definizione.

4B – Ricci a “Z”
Ricci meno definiti, con una struttura a zig-zag e un aspetto più cotonoso. Sono più secchi e delicati rispetto al 4A, e possono avere restringimento (shrinkage) fino al 70% della lunghezza reale. Richiedono prodotti molto nutrienti e tecniche che proteggano la fibra capillare.
- Come trattarli: balsami e maschere ultra nutrienti, LOC o LCO method per trattenere l’idratazione, protective hairstyles per ridurre la manipolazione. Meglio evitare pettinature frequenti e preferire il finger detangling.

4C – Ricci estremamente fitti
Ricci piccolissimi, molto densi e con pochissima definizione naturale, spesso visibili solo se la ciocca viene allungata. Offrono il massimo del volume e della versatilità nello styling, ma sono anche il sottotipo più fragile e soggetto a rottura se non curato correttamente. Lo shrinkage può superare il 75%.
- Come trattarli: detersione delicata con co-wash frequente e shampoo idratante quando necessario, trattamenti deep conditioning settimanali, sigillatura dell’idratazione con burri e oli ricchi. Protective styles e ridotta manipolazione sono fondamentali per mantenere la salute della chioma.

Routine consigliata per i capelli afro/kinky
I capelli del Tipo 4, che siano 4A, 4B o 4C, hanno ricci piccolissimi e molto fitti, capaci di creare tanto volume naturale. La loro struttura però rende difficile al sebo arrivare fino alle punte, quindi tendono a seccarsi e a perdere idratazione più velocemente rispetto ad altri tipi di riccio. Il loro punto di forza è la versatilità negli styling, mentre la sfida principale è prevenire secchezza e rottura. La detersione va fatta con shampoo delicati e idratanti, alternando al co-wash per pulire senza rimuovere eccessivamente gli oli naturali.Il balsamo deve essere ricco e nutriente, con ingredienti come burro di karité, olio di cocco, olio di jojoba o avocado, per ammorbidire e sciogliere i nodi. Una maschera o deep conditioner settimanale è fondamentale per mantenere elasticità e forza. Dopo il lavaggio, è sempre bene applicare un leave-in denso e sigillare l’idratazione con un olio o burro naturale, si può mettere in pratica la tecnica nota come LOC method (Leave-in, Oil, Cream) o LCO method (Leave-in, Cream, Oil), a seconda delle preferenze e del clima.Per limitare lo stress sui capelli e proteggere le punte, è utile ricorrere alle tecniche di styling protettive:
- Treccine come box braids, cornrows o goddess braids, che proteggono a lungo e limitano i nodi.
- Twist (two-strand o flat twists), facili da realizzare, si tratta di sezioni di capelli divise in due ciocche arrotolate su se stesse, perfetti per mantenere idratazione e ottenere ricci definiti con lo “twist-out”.
- Bantu knots, piccoli chignon arrotolati che proteggono e, una volta sciolti, regalano ricci voluminosi.
- Wigs e crochet braids, ideali per cambiare look mantenendo i capelli naturali al sicuro.
- Pineapple e raccolti con foulard o turbanti in seta o raso, utili anche durante la notte per ridurre attrito e rotture.
Per il mantenimento quotidiano, questi tipi di ricci hanno bisogno di idratare ogni giorno o a giorni alterni con spray a base d’acqua e oli leggeri. Di notte, proteggere i capelli con una federa in seta o raso o un bonnet per evitare attrito e rottura. Questa costanza nella cura è ciò che permette di avere capelli afro/kinky morbidi, definiti e sani nel tempo.
💡 Consigli lampo per ogni tipo di riccio
- 2A – Onde larghe e piatte: prodotti leggeri, mousse volumizzanti, asciugatura a testa in giù.
- 2B – Onde definite con frizz: balsami districanti, leave-in leggeri, scrunching e diffusore.
- 2C – Onde profonde e ricci leggeri: maschere idratanti, creme definenti, asciugatura delicata.
- 3A – Ricci larghi e definiti: shampoo idratanti, gel a tenuta morbida, no pettinatura a secco.
- 3B – Ricci medi a spirale: maschere nutrienti, tecnica del plopping, prodotti anti-crespo.
- 3C – Ricci a cavatappi: co-wash, oli naturali, diffusore a bassa temperatura.
- 4A – Ricci stretti a “S”: deep conditioner settimanale, twist-out per definizione.
- 4B – Ricci a “Z”: LOC/LCO method, protective hairstyles, poco calore.
- 4C – Ricci estremamente fitti: idratazione costante, burri ricchi, protezione notturna.
Conoscere il proprio tipo di riccio è molto più che una semplice curiosità: è la base per scegliere i prodotti giusti, impostare una routine efficace e ottenere capelli ricci sani e definiti. Che si tratti di onde leggere, spirali morbide o ricci afro super stretti, ogni chioma ha le sue esigenze e i suoi punti di forza. La differenza la fa la costanza nella cura, l’idratazione mirata e qualche tecnica di styling strategica. In poche parole, il riccio perfetto non è quello uguale agli altri, ma quello valorizzato al massimo delle sue potenzialità.
Redazione Trucchi.tv💄